Anno didattico 2011- Restauro del soffitto dell’Oratorio di Santa Margherita a Padova

E’ terminato il lavoro di restauro dul soffitto dell’Oratorio di Santa Margherita di Antiochia a padova. Gli allievi hanno eseguito le operazioni di restauro guidati dalla restauratrice Giovanna Pellizzari durante lo stage estivo del corso per Tecnico del restauro di Beni Culturali per l’anno formativo 2011.

L’intervento è stato possibile grazie alla Ca. Ri. Pa. Ro.

L’Oratorio verrà riaperto al pubblico quanto prima dai volontari di Lega Ambiente.

Cenni storici

L’oratorio esisteva già alla fine del XII secolo, quando fu incorporato ai beni dell’abbazia di S. Cipriano di Murano (Ve).  Nella prima metà del settecento i Grandenigo finanziarono il radicale rinnovamento dell’oratorio, dandogli l’aspetto attuale.  Chiuso nel 1808, all’epoca delle soppressioni napoleoniche, nel 1852 l’oratorio fu restaurato e riaperto al culto.  L’oratorio di S.Margherita oggi dipende dalla parrocchia di S. Francesco.

Al centro della volta grande, nella navata centrale, un movimentato affresco raffigura l’Apoteosi di S. Margherita attribuita, per il cromatismo cangiante e lo schema compositivo, al veronese Giorgio Anselmi (1722-1797). Si tratta di un affresco di dimensioni piuttosto grandi ed inserito all’interno di una prima cornice dorata, seguita da un’altra cornice più importante di dimensioni e di legno dipinto.

Stato di conservazione

Nella zona a destra rispetto all’ingresso dell’oratorio, vi sono macchie di umidità di color giallastro causate da probabili infiltrazioni.

L’affresco centrale si trova anch’esso in precario stato di conservazione: sono evidenti molti ritocchi e una patina generale causata da depositi pulverulenti superficiali. A livello macroscopico sono evidenti molte fessurazioni che seguono un andamento geometrico. Tali fessurazioni sono concentrate nella parte centrale, mentre le zone laterali godono di un migliore stato di conservazione.

Molto evidenti sono anche due ampie lacune, probabilmente a seguito di una messa in sicurezza del soffitto, posizionate nell’area centrale, a destra del volto della Santa.

Tali mancanze sono stuccate in maniera grossolana e senza accompagnamento pittorico, probabilmente nascondono due patere a soffitto.

Ad un esame visivo più ravvicinato della cornice, essa presenta una superficie non omogenea caratterizzata da numerose fessurazioni.  Inoltre sono visibili i chiodi di aggancio della struttura.

Per quanto riguarda invece la cornice marcapiano in muratura su cui poggia l’intera volta, presenta infiltrazioni d’acqua piovana che ha provocato perdita di materiale con ampie zone di distacco a rischio caduta.

Intervento

Affresco

Come primo passo, la restauratrice responsabile insieme agli studenti hanno confermato la buona tenuta strutturale del soffitto e dell’affresco centrale.  Poi, si è passato alla fase di pulitura eseguita, in un primo momento, a secco con l’utilizzo di pennelli morbidi ed aspiratori.  In un secondo momento, si è effettuata una pulitura con acqua deionizzata e spugne per in seguito intervenire con  solventi idonei.  Sono state  rimosse le stuccature improprie e gli elementi incoerenti quali chiodi e grappe di ancoraggio per sostituirle con stuccature a malte idonee ed elementi di ancorraggio sani.  Gli studenti hanno proceduto al consolidamento tra gli strati compositivi dell’intonaco per poi passare al ritocco pittorico ad acquerello.

Cornice

Per quanto riguarda la cornice lignea, si è proceduto con il trattamento preventivo a protezione della foglia d’oro e con il trattamento antiruggine dei chiodi al consolidamento, alla pulitura, al trattamento antitarlo e  alla verniciatura protettiva finale.

L’intervento sul marcapiano prevedeva la pulitura a secco con pennello morbido, il consolidamento e messa in sicurezza delle parti pericolanti, la pulitura con acqua e pugna, stuccatura delle fessurazioni ed eventuale consolidamento di micro distacchi ed il ritocco pittorico.